PSICOLOGA DR.SSA LETIZIA CIABATTONI

Psicologa, Counselor, Mediatrice Familiare

5. nov, 2021

IL SENSO DI GIUSTIZIA È UN VALORE INNATO

Secondo uno studio condotto da Kanakogi e colleghi (2016) nell’università di Kyoto pubblicato su Nature Human Behaviour, gli infanti, cioè i bambini che non hanno ancora acquisito la capacità di produrre linguaggio, hanno un innato senso della giustizia. Tutti riconosciamo il giusto e lo sbagliato ancora prima di imparare a parlare.

Nello studio in questione, a dei bambini di 6 e 10 mesi erano mostrate delle animazioni al computer in cui un personaggio con fattezza di figura geometrica rincorreva un altro personaggio e vi andava addosso. In questa animazione, partecipava un terzo personaggio che, a seconda della situazione, osservava o interveniva aiutando il personaggio che subiva quella che potremmo definire un’aggressione. Successivamente, ai bambini era mostrato un secondo scenario di “vita vera”, in cui i personaggi geometrici erano trasformati in figure umane vere e proprie. In entrambe le situazioni, i bambini mostravano una chiara preferenza per le figure che intervenivano ed aiutavano il più debole.

“A sei mesi sono ancora in una fase di sviluppo iniziale, e la maggior parte non saranno ancora in grado di parlare. Tuttavia possono già comprendere le dinamiche di potere tra questi diversi personaggi, cosa che suggerisce che riconoscere l’eroismo è forse una capacità innata.” spiega David Butler, un collaboratore allo studio. Dunque, non è innato solamente il senso di giustizia, ma anche il collegato senso di eroismo: tutti abbiamo dentro una componente che ci spinge a preferire le azioni giuste su quelle sbagliate, una sorta di legge morale imprescindibile e onnipresente che aiuta a comprendere le dinamiche inter-relazionali e a preferire la giustizia alla sua assenza“.

Inoltre, i bambini di 6 mesi non percepivano la differenza tra aiuto intenzionale e aiuto accidentale. Il solo intervenire era oggetto di preferenza. Tuttavia, già a 10 mesi capivano la differenza tra questi due tipi di aiuto, preferendo il modello intenzionale. Maturando, essi costruiscono una visione della giustizia più complessa, che include i fattori motivazionali agiti nel comportamento, suggerendo che il senso dell’altruismo viene inevitabilmente modulato dal tempo e dalle caratteristiche dell’ambiente dove un bambino cresce, dalla figure di attaccamento che conosce e dal suo relazionarsi con gli altri.