2. nov, 2021

LA SENSIBILITÀ È UNA RISORSA

Le persone ipersensibili sono spesso figli di genitori ipersensibili i quali però, a volte, non tollerano volentieri questa loro caratteristica. Il figlio potrebbe essere perciò criticato, preso in giro o giudicato per le sue reazioni e ciò che imparerà è che essere sensibili equivale ad essere deboli. Chi mai vorrebbe mostrarsi debole agli altri? Tutti noi desideriamo sentirci forti e sicuri.

A questo punto l’ipersensibile potrebbe iniziare a compiacere gli altri pur di sentirsi parte del gruppo e nascondere la sua vera natura sensibile.

Altra cosa che potrebbe iniziare a fare è allontanare le sensazioni corporee perché vissute come intense e quindi percepite come una zavorra.

Pensiamo anche all’attivazione corporea conseguente ad un’emozione: ad esempio, quando ci arrabbiamo il nostro corpo si attiva a livello della testa, del tronco, delle braccia e delle mani. Queste sensazioni ci inviano un messaggio relativo appunto al fatto che ci stiamo innervosendo per qualche motivo. Un bambino ipersensibile proverà queste sensazioni in modo più intenso e se non viene aiutato a comprendere ciò che gli sta accadendo inizierà a distanziarsi dal suo corpo imparando a “non sentire più”.

Le persone ipersensibili che giudicano questo loro aspetto come negativo hanno bisogno di riprendere confidenza con questa caratteristica e imparare a vederla come una risorsa.