10. ott, 2021
In Italia il volontariato è un fenomeno fortemente radicato e connotato da una motivazione pro sociale, dal valore della solidarietà, dall’altruismo, dalla reciprocità e dalla gratuità.
Chi fa volontariato deve possedere le capacità di: ascoltare, provare empatia, sostenere e proteggere chi è in difficoltà e chi soffre, prendersi cura di quanto ci circonda. Molto spesso capita che prima di svolgere attività di volontariato sia necessario frequentare corsi formativi. Ciò è importante per imparare ad indirizzare bene le proprie risorse e per essere sensibilizzati ai problemi altrui. Da anni gli psicologi sostengono l’importanza del volontariato nel facilitare lo sviluppo delle risorse psicologiche, responsabili di molte ricadute positive sul benessere individuale e comunitario. Alcuni fattori determinanti sono: la personalità pro sociale, le motivazioni, l’identità, le relazioni familiari, il contesto organizzativo e le relazioni con la comunità di appartenenza.
Chi decide di continuare a svolgere attività di volontariato lo fa per vari motivi: per se stesso, perché riceve un rinforzo positivo dagli altri che sono soddisfatti delle sue attività o perché incrementa il senso di autoefficacia. Soddisfazione, impegno nell’organizzazione e identità di ruolo sono altre variabili che incidono sull’intenzione a continuare. Questi sono anche i motivi per cui molte persone anziane si dedicano al volontariato: dopo una vita lavorativa e piena di impegni, trovano il modo di occupare il proprio tempo aiutando gli altri e facendo nuove amicizie, mantenendo così la sensazione di poter essere sempre utili a qualcuno dopo che ad esempio i figli sono andati via di casa. Naturalmente la sensazione di benessere derivante dal fare volontariato permea chiunque la svolga, giovane, adulto o anziano.