5. ott, 2021
In generale si può definire l’ apprendimento come una modificazione comportamentale che consegue a, o viene indotta da, un’interazione con l’ambiente ed è il risultato di esperienze che conducono allo stabilirsi di nuove configurazioni di risposta agli stimoli esterni.
In ambito psicologico, lo studio dell’ apprendimento diventa centrale con l’avvento del comportamentismo negli anni 1930-1950. Il comportamentismo definisce l’ apprendimento come l’insieme dei cambiamenti osservabili nel comportamento dell’individuo in seguito a dei cambiamenti prodotti nella situazione in cui l’individuo si trova (Zorzi, Girotto, 2004). In tal senso, secondo questo approccio meccanicistico e associazionista vi è un principio associativo diretto tra stimolo e risposta che sarebbe alla base degli apprendimenti. Già negli anni 30 Edward Tolman aveva ipotizzato che l’ apprendimento non si manifestasse esclusivamente sul piano dei comportamenti osservabili ma su quello delle rappresentazioni mentali: l’animale apprende perché si crea una rappresentazione mentale della situazione e sulla base di questa agisce di conseguenza.
È utile sottolineare che vi sono differenti modalità di apprendimento studiati a partire dal secolo scorso.
Il condizionamento classico
Ivan Pavlov (1927) all’inizio dello scorso secolo osservò le abilità di alcuni cani di riuscire a creare un’associazione transitoria tra uno stimolo somministrato dallo sperimentatore e una risposta comportamentale messa in atto dall’animale. In questo modo nasce il condizionamento classico o rispondente.
Il condizionamento operante
Accanto al condizionamento classico, nell’ambito del comportamentismo Skinner inventò il paradigma sperimentale del condizionamento operante. Lo strumento sperimentale usato in questo paradigma era la Skinner box: una gabbia in cui la cavia poteva esplorare liberamente l’ambiente e compiere comportamenti come pigiare una leva o premere un tasto.
Skinner inventò il paradigma sperimentale del condizionamento operante, che poteva essere di due tipi:
Quello rispondente, in cui la risposta messa in atto da una cavia in gabbia avviene come reazione a uno stimolo;
Quello operante, in cui la risposta è emessa spontaneamente.
Lo strumento sperimentale usato in questo paradigma era la Skinner box: una gabbia in cui la cavia poteva esplorare liberamente l’ambiente e compiere comportamenti come pigiare una leva o premere un tasto. Alcuni comportamenti messi in atto dalla cavia erano però rinforzati, il che rendeva più probabile la ripresentazione, in futuro, del comportamento stesso. Ad esempio, se un piccione cavia scopriva che il pigiare un tasto portava all’erogazione del cibo (rinforzo), allora lo ripeteva più e più volte.
I rinforzi possono essere di molti tipi:
Rinforzi che funzionano automaticamente (ad es., il cibo), senza l’intervento dell’uomo;
Rinforzi che acquisiscono una funzione atta a implementare la ricomparsa del comportamento che richiede l’intervento dell’uomo;
Rinforzi generalizzati che derivano dall’esplorazione e dall’interazione col mondo fisico. Ogni individuo che riceve dei feedback positivi nell’interazione con l’ambiente, aumentano la sua probabilità di acquisire nuovi comportamenti. Gli stimoli positivi che rinforzano il comportamento sono sia di origine fisica sia di natura psicologica, come ricevere consenso, approvazione, affetto.
L’ apprendimento latente
Con il concetto di apprendimento latente si fanno strada le teorie cognitive dell’ apprendimento, secondo cui vi sarebbero rappresentazioni mentali cognitive che mediano il rapporto tra lo stimolo e la risposta.
L’ apprendimento per insight
Negli anni ’20, Wolfgang Kholer fornisce un interessante contributo al campo dell’ apprendimento, introducendo il concetto di apprendimento per insight. Con apprendimento per insight si fa riferimento a un processo di apprendimento caratterizzato da una soluzione che sembra prospettarsi improvvisamente in una situazione di stallo/difficoltà.
L’ apprendimento osservativo
Albert Bandura si discosta dalla concezione comportamentista di apprendimento, in cui si associava l’ apprendimento all’esperienza diretta, dimostrando come dei nuovi comportamenti possano essere appresi mediante la semplice osservazione dei comportamenti altrui. L’ apprendimento, dunque, per Bandura si basa sull’imitazione, resa possibile grazie al rinforzo vicario, per cui le conseguenze relative al comportamento messo in atto dal modello, ricompense o punizioni, hanno i medesimi effetti sull’osservatore. Inoltre, Albert Bandura conia il termine modellamento, ovvero la modalità di apprendimento che entra in gioco quando il comportamento di un organismo, che assume la funzione di modello, influenza il comportamento di colui che lo osserva.
L’ apprendimento culturale
Secondo l’approccio del situazionismo dinamico, la cultura e i modelli culturali vengono appresi di continuo da parte degli individui che vi partecipano vivendo e facendo esperienza di specifici contesti culturali. Il modello culturale fa riferimento alle matrici di significato cognitivo-emotive condivise dalle persone di una certa comunità o gruppo culturale, è fondato su forme schematiche di conoscenza (script) e orientanti la condotta comportamentale.