29. set, 2021
Oggi si sa che in generale l’emisfero sinistro controlla il linguaggio nel 95 per cento delle persone destrorse e nel 60-70 per cento di quelle mancine. Inoltre si sa che la parte sinistra del cervello controlla i muscoli del lato destro del corpo e il contrario.
L’emisfero sinistro è dominante per le funzioni del calcolo e dell’abilità logica e matematica. Il destro invece risulta dominante per la capacità di riconoscere le facce, le abilità spaziali e le immagini. All’interno dei due emisferi, esistono quattro regioni diverse: i lobi frontali, parietali, temporali e occipitali.
Ognuno dei lobi è specializzato in funzioni diverse: così nella maggioranza dei destrorsi il lobo frontale sinistro (situato subito dietro la fronte) controlla il linguaggio, mentre il lobo temporale sinistro (quello sopra l’orecchio) controlla la comprensione del linguaggio scritto e parlato, l’udito e la memoria verbale. Il lobo frontale destro, invece, controlla l’udito e la capacità di apprezzare la musica. I lobi occipitali, sul lato posteriore della testa, controllano la visione. Problemi neuronali in questi lobi possono far apparire gli oggetti più grandi o piccoli di quello che sono realmente o produrre immagini distorte. I lobi parietali invece controllano i muscoli del lato opposto, compresa la lingua e le corde vocali. Questo suddivisione tra le varie funzioni però non deve condurre a conclusioni fuorvianti: normalmente l’attività dei due emisferi è coordinata grazie al continuo scambio di informazioni che avviene attraverso il corpo calloso, l’elemento che li collega. Anzi le specializzazioni diverse dei due emisferi consentono loro di lavorare insieme con maggiore efficacia. Insomma dire che il lato destro controlla la creatività e quello sinistro la logica è una semplificazione eccessiva e sbagliata. E per spiegare il perché può essere interessante analizzare il modo con cui viene percepita la musica.
Una delle “leggende” che circolano sulla specializzazione dei due emisferi è che il destro sia quello legato alla musica. In realtà, come hanno evidenziato gli studi condotti negli ultimi anni, le cose non stanno proprio così: l’emisfero destro è legato al piacere che riceviamo dall’ascoltare la musica e alla nostra capacità di apprezzarla, il sinistro invece alla capacità di analizzare la struttura di un pezzo musicale. I musicisti, insomma, usano più l’emisfero sinistro per ascoltare la musica, mentre gli altri quello destro.
Il lato sinistro si focalizza sul dettaglio e in questo senso diventa importante nell’esecuzione di quei compiti che richiedono ad esempio legare insieme alcune parole per costruire una frase o di individuare una faccia amica in una folla di persone. Il lato destro, invece, si concentra sull’aspetto generale, cosa che consente di evidenziare i collegamenti esistenti tra le diverse parti di un insieme. Grazie a questo emisfero, riusciamo a rappresentare la posizione degli oggetti nello spazio e gestire gli aspetti emotivi e metaforici di un discorso. (da Corriere Salute)
Tutte due le parti del cervello però lavorano insieme e una prende il “controllo delle operazioni” a seconda dei casi. Il fatto che il famoso compositore francese Ravel avesse subito un ictus al lato sinistro del cervello e non fosse più in grado di comporre dimostra la fondatezza di questo modo di vedere il funzionamento della nostra “materia grigia”. Se la creatività fosse solo una specifica del lato destro, allora il povero musicista non avrebbe avuto nessun problema a continuare nel suo lavoro. In effetti recenti studi condotti con la risonanza magnetica funzionale hanno evidenziato come i due emisferi cerebrali si distinguano fra loro non tanto e non solo per le funzioni che controllano, quanto per come svolgono il loro lavoro.