24. set, 2021

24 SETTEMBRE SCIOPERO MONDIALE PER IL CLIMA

L'ecopsicologia si propone proprio questo, farci prendere coscienza che non siamo soli su questo bel pianeta verde e azzurro, farci ricordare che "siamo parte di". Questo concetto, da solo, cambia tutto l'atteggiamento nei confronti della natura e della vita stessa.

«Siamo diventati una forza geologica in grado di modificare l'aspetto globale della Terra – scrive Paul Crutzen, premio Nobel nel 1995 per gli studi sulla chimica dell'atmosfera –. Ma non ne abbiamo preso coscienza.»

L’ecopsicologia, nata dall’incontro tra ecologia e psicologia - tra la cura del mondo e la cura dell’uomo - riconosce una unica causa principale alla base della crisi psicologica, spirituale ed ecologica del nostro tempo e della nostra società cosiddetta moderna: la perdita del senso di compartecipazione col mondo.

L'ecopsicologia si occupa di studiare e di ristabilire la riconnessione a tutti i diversi livelli tra noi e il mondo, attraverso una riconnessione con noi stessi, prima di tutto: con ciò che siamo come individui, come esseri umani, come esseri viventi, come parte dell'ecosistema di questo pianeta, come esseri spirituali di questo universo.

La scommessa dell’ecopsicologia è che acquisendo una maggior capacità di ascolto, empatia, comprensione di noi stessi, attiviamo queste stesse capacità anche nei confronti degli altri e impariamo a percepire come degni di attenzione e rispetto non solo le persone, ma anche gli animali, e poi gli alberi e le piante, e le pietre e le montagne e gli interi paesaggi e le forze naturali che si prendono cura di questi paesaggi. E allora ci si impegna concretamente per la cura del mondo, non perché “è giusto farlo”, ma perché abbiamo molto a che fare col resto della creazione, perché siamo "parte del mondo", né vittime né padroni, né casuali visitatori né parassiti, ma semplicemente parte integrante del grande processo della vita.